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Alla ricerca del ricordo perduto

I miei ricordi di bambina li contemplano appesi su una parete, tutto qua.

Somigliavano ai tamburelli, ma erano più grandi e massicci. Per molto tempo non mi riuscii di capire il loro uso; mio nonno già non li utilizzava più.

Un giorno però mi tornò alla mente, dai suoi angoli più remoti, un ritmo incalzante e sostenuto, tum tum tum, e poi ancora tum tum tum… Pian piano il ricordo iniziò ad affiorare, nitido: la battitura dei fagioli!

Dopo la raccolta, i fagioli venivano battuti per eliminare i baccelli, che venivano scartati, mentre la parte interna del legume, scamata (ossia battuta e ripulita), si riponeva in contenitori tondi di legno (come quelli di mio nonno che vedete in foto). L’ultimo passo verso la pulitura definitiva era quello di sedersi su una vecchia seggiola impagliata davanti a uno di questi contenitori pieni di fagioli, per poterli ripulire uno ad uno.

Dalla foto possiamo notare quanto fossero importanti questi contenitori per mio nonno: al centro di ognuno di loro ci sono impresse le sue iniziali.

Dopo almeno 60 anni passati ad essere cibo per tarli, dimenticati e appesi a una parete in ombra, finalmente li abbiamo risistemati e messi in bella vista nella nostra Masseria!

Volete sapere anche come venivano cucinati i fagioli una volta? Clicca qui!

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